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SINAPSI

 

Riflette nello spazio sospeso dell’immagine il dualismo tragico del dubbio, senso ellitticamente dissolto attraverso luoghi impensabili per la memoria del mondo. L’onda come soglia di ibridazione cromatica dove le cose reali svolgono e avvolgono un tempo critico tra inquietudini profonde. Dicevo ombra, ma di contro, luce. Come apparizione – essa stessa – la luce. Il conflitto della persona nella sua identità storica e sociale, dunque culturale e certo estetica. Una estetica finanche “estatica”, culminante nella prorompenza di una femminilità svilita nella sua non autenticità. La persona donna che esprime “ esasperatamente” il disagio tutto occidentale di un’immagine desacralizzata nella sua natura per la ricerca di un effimero che mira alla forma, a discapito di quella “apparizione” di cui dicevo, così ben simbolicamente significante nel monile–collana che dona speranza – miracolosamente – al grande dolore.

Maria Pia De Martino

IL PESO DELL’IDEA

 

Una imponente fisicità che radicalizza la stabilità della figura umana colta nello sforzo di sorreggere il Pensiero. Il simbolo esasperatista del contenitore che dopo aver assorbito ogni rifiuto genera la speranza, rafforza la metafora della responsabilità nella rappresentazione dell’Idea. La crisi del pensiero postmoderno ha fratturato il corpo dell’Idea platonica come Assoluto da cui discendere: dove il desiderio si traduce in distacco dalle contraffazioni del bene e non dal bene stesso. Da qui una gravosità rinnovata per l’uomo contemporaneo nel farsi carico più che nel passato (il corpo è incrinato, quasi dualizzato, in una sorta di plasticità sorprendente – i tratti del viso verosimilmente sotto tensione nel sorreggere il peso immane) del compito di riaffermare il proprio bisogno di Assoluto nei territori dispersi del terzo millennio.

Maria Pia De Martino